domenica 26 marzo 2017

Le nostre anime di notte

Se io leggo la parola "Anima" è finita ... mi lascio rapire proprio. Dove c'è Anima c'è bellezza, dove c'è Anima c'è amore, dove c'è Anima c'è sensibilità. Adoro la canzone di Biagio Antonacci, che mi piace tanto anche usare come saluto per le belle persone che conosco e che fanno parte della mia vita: "Buongiorno Bell'Anima" ... perchè poi, parliamoci chiaro, le belle Anime hanno sempre tanto da dare ed e' sempre un bene incontrarle. Detto ciò potete capire come io possa essere stata attratta da questo libro. In verità, la prima persona che mi ha parlato di questo libro e di questo scrittore, che non conoscevo, è stata la mia amica/sorella Cristina. E in genere i libri che mi consiglia lei sono sempre azzeccati per me ... poi ho letto su Tutto Libri che parlava proprio di questo libro attribuendogli anche un certo successo e poi, c'era nel titolo la parola magica. Non mi serviva nient'altro per convincermi a leggerlo. E mi è piaciuto. L'ho trovato molto delicato nella scrittura, nei modi e nella storia, anche se qualcosina io l'avrei cambiata. Ma arrivando alla fine posso solo dire che mi sento di dare un bel voto a questo libro che si legge anche abbastanza in fretta in quanto non è molto spesso e scritto scorrevolmente. Ho scoperto poi che questo è un libro postumo dell'autore ma che prima di questi ha scritto anche una trilogia di cui si trova una trama al fondo di questo libro e devo dire che mi ha incuriosita alquanto e pensando che fra un po' sarà il mio compleanno chissà ... questo piccolo "suggerimento" potrebbe essere un spunto per chi volesse regalarmi un libro...

Le nostre anime di notte
di 
Kent Haruf
NNEditore
€. 17.00

" Amo questo mondo fisico.
   Amo questa vita insieme a te.
   E il vento e la campagna.
   Il cortile, la ghiaia sul vialetto.
   L'erba. Le notti fresche.
   Stare a letto al buio
   a parlare con te.

E' nella cittadina di Holt, Colorado, che un giorno Addie Moore rende una visita inaspettata al vicino di casa, Louis Waters. I due sono entrambi in là con gli anni, vedovi, e le loro giornate si sono svuotate di incombenze e occasioni. La proposta di Addie è scandalosa e diretta: vuoi passare le notti da me?
Inizia così una storia di intimità, amicizia e amore, fatta di racconti sussurrati alla luce delle stelle e piccoli gesti di premura. Ma la comunità di Holt non accetta la relazione di Addie e Louis, che considera inspiegabile, ribelle e spregiudicata. E i due protagonisti si trovano a dover scegliere tra la propria libertà e il rimpianto.

Dopo la Trilogia della Pianura, Le nostre anime di notte è il sigillo perfetto all'opera di Kent Haruf, uno dei più grandi interpreti della letteratura americana contemporanea."

Kent Haruf (1943-2014) è stato uno dei più grandi scrittori americani. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Whiting Foundation Award e una menzione speciale dalla PEN/Hemingway Foundation. I volumi della Trilogia della Pianura, Canto della Pianura, Crepuscolo e Benedizione sono usciti per NNE nel 2015 e 2016. Le nostre anime di notte, uscito postumo, è sempre ambientato nella cittadina immaginaria di Holt, Colorado. Da questo libro è stato tratto il film omonimo, che ha per protagonisti Robert Redford e Jane Fonda.

   


mercoledì 15 marzo 2017

COME HAI DETTO CHE TI CHIAMI?

Foto mia
...Fabrizia ;-)  eh sì, lo so che c'è di meglio. Lo so che chiamarsi Francesca, Barbara o Silvia è tutta un'altra cosa ma che ci posso fare. Nulla.... A parte gli scherzi e a parte il mio nome riflettevo anche sul fatto che i miei amici realizzano i loro sogni anche per me. Sì perchè sono sempre di più i miei amici che scrivono libri...io il mio ce l'ho lì, tranquillo tranquillo nel cassetto e non ha nessuna voglia di uscire e allora che faccio leggo i libri di Nadia, di Stella, di Redaz, di Max e della Simo... ehhhh la sciura Simo. Ne vogliamo parlà??? No perchè intanto lei e Toscana, di Pisa, se non erro e già questo fatto da solo ha il suo perchè. Io come tutti sanno sono Toscana inside sicchè ... poi lei, la mi fà ridere, ma proprio di gusto. Perchè è ironica, sfavillante e sprizza energia da ogni poro anche se c'ha la mia età e io, dopo una serata in piscina a far vasche a dorso sono sfrantecata tutta. E poi la Simo c'ha un blog, mica misero e porello come questo. Lei la si segue perchè leggi un suo post e ti risolleva il morale (andate sù, se non l'avete già fatto a curiosare A casa di Simo!!!) e poi è sposata con un Santo e cos'altro vi devo dire. Ahhhh sì, che se la leggi ti ricorda molto Sophie Kinsella, ma la nostra è italiana, scrive come mangia ed i suoi libri hanno copertine favolose.... Voi penserete che sono un po' paracula con tutti sti complimenti e invece no! Scrivo tutto ciò ed è tutta farina del mio sacco. La Simo a me piace assai e il mio sogno, (scrivere un libro a parte!!!) è quello di salire su un treno, arrivare a Firenze, ma anche a Pisa va bene, e passare del tempo con lei e Lucia, la mia adorabile Florence71 ... sarebbe uno spasso e già so che sarebbero giorni passati con Amiche con le quali si può parlare di tutto e anche riderci addosso tutte insieme....Comunque, io ve lo dico. Questo è l'ultimo romanzo (per ora, di Simo, alias Simona Fruzzetti) e dovete leggerlo perchè, già so, che Giulia Agrippina Augusta conquisterà anche voi!

COME HAI DETTO CHE TI CHIAMI
di 
SIMONA FRUZZETTI

"Giulia fin da piccola ha dovuto fare i conti con qualcosa di scomodo: il suo nome che non è semplicemente Giulia, ma Giulia Agrippina Augusta. Appassionata conoscitrice del significato dei nomi, figlia di un insegnante di storia e di una istruttrice di pilates vegetariana fissata con la forma fisica, vive in un appartamento della nonna insieme al fratello gemello.
La comparsa di Erika, nuova fidanzata del fratello, e l'arrivo di Valerio, nuovo coinquilino, scombineranno le carte e l'equilibrio già precario della sua vita. Tra scontri per lo spazio della casa, gelosie, tradimenti e prese di coscienza, Giulia riuscirà nella difficile impresa di collocare al posto giusto tutti i pezzetti dell'intricato puzzle famigliare e a ricredersi sull'idea dell'amore. Situazioni comiche, scene grottesche e personaggi bizzarri fanno da cornice a una commedia romantica, ironica e frizzante dove la famiglia ne esce protagonista in ogni sua sfaccettatura.

Simona Fruzzetti si afferma come autrice self-publisher con due romanzi di successo: Il male minore (2013) e Chiudi gli occhi (2014). Nel febbraio 2015 esce per Piemme Mi piaci, ti sposo e a luglio dello stesso anno il seguito, Parigi mon amour, entrambi inseriti nella collana digitale In Love. In passato ha vinto numerosi premi letterari e ha curato una rubrica su un portale tutto al femminile.
Vive in provincia di Pisa dove, oltre alla scrittura, si occupa della sua famiglia, di giardinaggio e di fa seguire una dieta, senza successo al suo gatto obeso.
E' possibile contattarla all'indirizzo e-mail simona.fruzzetti@outlook.it o sui suoi profili social. Vi risponderà con piacere."

P.S: ... io li ho letti tutti!!! ;-)

mercoledì 8 marzo 2017

8 Marzo ...

Immagine mia


Io è così che ci vedo noi donne: libere, maestose e serene.
Auguri a tutte!!! 

lunedì 6 marzo 2017

UN GRAMMO D' AMORE

Ho conosciuto Nadia circa 3 anni fa ... mese più mese meno, anzi, se non ricordo male era più o meno in questo periodo. Lei era a casa di una mia amica e cucinava per noi per dimostrarci la validità dei prodotti che, ai tempi vendeva. La ricordo ancora, camicia azzurra, jeans e grinta da vendere. La guardavo ammirata e spaventata allo stesso tempo. Di norma le persone sicure di sè mi spaventano e non amo i toni di voce quasi "aggressivi" ... Quanto ero lontana dalla verità non l'avrei scoperto se non anni dopo, cioè praticamente ora. Da quella prima volta siamo andate oltre, ho fatto cucinare Nadia a casa mia un paio di volte e sempre di più la mia "diffidenza" si affievoliva. Sono una persona "di pancia" ;-) io e "di pancia"sentivo che non dovevo fermarmi all'apparenza ma continuare ad andare oltre e così abbiamo organizzato cene coinvolgendo anche i mariti e i bimbi. Nulla di strano, un rapporto stava nascendo e provando a crescere. Io non lo sapevo ma c'era un enorme "segreto" tra noi e oggi posso dire che se anche non lo conoscevo lo avvertivo e mi frenava. Per un anno poi il nulla. Io ho avuto un 2016 difficile e, complici problemi col telefono, per un anno per Nadia non ci sono stata. Lei mi chiamava, io non vedevo le chiamate, non la richiamavo e i mesi passavano. Ma tant'è ... quando qualcosa c'è ed è forte non si ferma davanti a nulla. Ci siamo ritrovate e Nadia realizza un sogno che è anche il mio "scrivere un libro". Questo libro. E da lì è un fiume in piena. Mi racconta e si racconta e mi chiede di leggere il libro in anteprima per vedere se ci sono errori. Lo faccio ma lo leggo con freddezza (ma di questo ne sono consapevole solo oggi), correggo qualche errore di battitura mi emoziono alla storia ma non riuscivo a collegarla alla Nadia che io conoscevo. La superficialità è veramente una brutta bestia e me ne vergogno e me ne scuso anche pubblicamente con Nadia. Poi arriva il fatidico giorno. Sabato 4 marzo alle 16.30 vado alla presentazione del libro. Non mi voglio nascondere e dirò esattamente come stanno le cose. Sono arrivata in quella chiesetta sconsacrata, ho visto Nadia elegantissima, come sempre e sicura di sè come sempre e di primo impatto mi sono infastidita. Nadia non volermene ma mi sentivo a disagio. Ero lì alla presentazione del tuo libro, si stava per parlare di anoressia/bulimia, si stava per parlare di quello che sei stata tu e io continuavo a non riconoscerti, a non saper collegare quell'immagine di te elegante, spavalda e sicura a quella persona di cui parli nel libro. Poi finalmente tutto è cominciato ed è arrivato lo schiaffo, diretto, in pieno viso. Ti ho vista finalmente Nadia. Ti ho vista fragile, ti ho vista vera e ti ho visto ragazza. Ma non mi bastava ancora, a casa ho riletto tutto il tuo libro e l'ho fatto tutto d'un fiato ad alta voce. Volevo sentirmi, volevo sentire mentre io mi affacciavo al mondo come una ragazzina come invece al mondo ci stavi tu. Io crescevo, tu vomitavi, io mi divertivo e tu entravi ed uscivi dagli ospedali. Io mi lamentavo che i miei genitori non erano più insieme ma mai una volta mi hanno fatto sentire non amata e mai mi è passato per la mente di chiedere il loro aiuto facendo del male a me mentre tu invece ti stavi infliggendo il peggiore dei mali. Ti precludevi quella che deve essere per chiunque l'età più bella. Quella che non tornerà mai più. Non so se questo mio scritto vale come recensione del libro ma concludo dicendo che questo libro lo devono leggere tutti, ma proprio tutti. Tocca le nostre corde più profonde. Fanno emergere quanto coraggio ci vuole per ammettere di essere malati, per chiedere, anzi per urlare aiuto e sperare che qualcuno ci senta e quanto coraggio ci vuole per mettere nero su bianco quello che siamo stati e quello che da ora in poi saremo, profondamente segnati da quello che è stato. Vorrei scrivere tante cose ma non mi vengono. Vorrei dirti tanti cose ma non so da dove cominciare per cui ti dirò la cosa più ovvia ma proprio perchè ovvia immensamente vera. Sono fiera di te Nadia, e per qualunque cosa tu abbia bisogno per portare avanti il tuo progetto io sono qua per te e con te!
Con affetto Fabrizia
P.S: Più che una recensione questa è una lettera aperta a te, che sei speciale. Spero vada bene lo stesso!!!

sabato 3 settembre 2016

CAOS CALMO

FOTO MIA
L'estate 2016 per me è stata l'estate dell'hastag #voglioviverecosìcolsoleinfronte. Ed è stata in effetti un'estate illuminante sotto tutti i punti di vista.
Ora siamo a settembre e, sebbene, io non sia affatto pronta a ricominciare con la routine quotidiana, ahimè mi devo adattare per cui ...
Pronti ... Partenza ... Via!!!
L'anno scorso l'ho comprato, poi l'ho messo in libreria a decantare avvolto nel suo cellophane di protezione, non sia mai che per sbaglio lo aprissi ;-) ... quest'anno invece ... intanto oggi l'ho preso in mano. Lunedì toglierò il cellophane e via ... si parte con il fitness casalingo. Ma non è finita qua, che credete. Martedì mi butterò (nel vero senso del termine!) in una nuova avventura. Vincerò la mia paura folle dell'acqua!!! Mi iscriverò ad un corso di nuoto e giuro che non è uno scherzo. Ho detto che è stata un'estate illuminante.
Sì da questo settembre la filosofia è "prendermi cura di me".
Comincio col corpo per arrivare alla mente. Come molti sanno ho due figli in età scolare che ho deciso di seguire nel loro cammino. Decisamente impegnativo ma tant'è in quante lo facciamo ... Ho un babbo ( ... dove babbo è voluto anche se io lo chiamo papà ma si sa, io sono Toscana inside giusto Lu???? ;-) ) di 74 anni che vive da solo ed è moooolto ma mooooolto viziato e io, fin che c'è (e spero ancora per tanto!!) mi sono presa l'impegno di seguirlo cosicchè altro che io, la figlia, lo definirei piuttosto il mio terzo figlio, quello più impegnativo perchè gli altri due mi obbediscono (si fa per dire!!!)  lui invece è un cane sciolto ... non abbaia e non morde ma mi tocca (scelta mia per carità) fargli da colf, da lavandaia, da tutto fare insomma e seppur io lo faccia con tutto il mio amore di figlia alle volte mi pesa ... eccome se mi pesa.... ed è per questo che sommersa da tutte queste cose e sommersa dai meccanismi malsani che si incontrano quotidianamente tra le persone (invidia, gelosie, maldicenze, discussioni ecc.ecc ...), ho deciso che io voglio dissociarmi da tutto ciò che non mi fa star bene. Voglio il meglio per me e per la mia famiglia. Oggi quindi ho rispolverato il mio blog con una nuova lezione imparata anche in questo campo ... negli anni ne ho aperti e chiusi parecchi perchè per inesperienza o ingenuità non ho saputo gestirli. Mi sono lasciata condizionare dai giudizi, alcuni anche cattivi, di chi ci capitava dentro e leggeva. Forse non mi ero resa conto che io scrivevo sul mio computer ma ciò che scrivevo poteva essere letto da chiunque ed è capitato che, pur mai facendo nomi, qualche amico o meglio "presunto tale" si sentisse chiamato in causa e mi abbia così pesantemente giudicata. La domanda che mi facevano per la maggiore era <<Ma non hai proprio niente da fare per scrivere su un blog??? A che pro poi?>> E io, che patisco (o pativo???) il giudizio altrui ci rimanevo male e li chiudevo ripromettendomi di non aprirne più. In più, e forse un po' di vero c'era, era diventato un continuo tenere d'occhio il numero dei seguaci e quando, con questo blog, non saliva, ho abbandonato. Poi è arrivata l'estate 2016 ... un anno non bello e credo che finirà anche peggio ma questa è un'altra storia ... e con l'estate 2016 ho capito che voglio scrivere sul mio blog per me stessa, perchè mi piace raccontarmi, perchè adoro leggere e recensire libri, a periodi adoro cucinare e condividere le ricette e adoro scrivere. E chi se ne frega se non mi leggerà nessuno ... questo ricomincerà ad essere "IL MIO PICCOLO ANGOLO DI MONDO ... complicato in semplicità!!!"
Alla prossima ....

domenica 8 febbraio 2015

IL SENTIERO DEI PROFUMI

Quando leggi un libro e arrivi all'ultima pagina e piangi di commozione, sei certa di esserti imbattuta in un bel libro, quando arrivi alla fine e ti dispiace da morire esserci arrivata perchè da domani i protagonisti non ti faranno più compagnia, sei più che certa di esserti imbattuta in un libro meraviglioso ... Ecco, tutto questo è successo proprio a me ieri sera quando ho letto la trecentoottantaseiesima pagina e ho desiderato ardentemente che ce ne fossero altre 386 per non doverlo chiudere e archiviare tra i libri, aihmè, ormai letti.

Il sentiero dei profumi
di Cristina Caboni
Garzanti 
€. 14.90

"Elena non si fida di nessuno. Ha perso ogni certezza e non crede più nell'amore. Solo quando crea i suoi profumi riesce ad allontanare tutte le insicurezze. Solo avvolta dalle essenze di fiori, dei legni e delle spezie sa come sconfiggere le sue paure. I profumi sono il suo sentiero verso il cuore delle persone. Parlano dei pensieri più profondi, delle speranze più nascoste: 
l'iris regala fiducia,
la mimosa dona la felicità,
la vaniglia protegge,
la ginestra aiuta a non darsi per vinti mai.
Ed Elena da sempre ha imparato a essere forte. Dal giorno in cui la madre se n'è andata via, abbandonandola quando era solo una ragazzina in cerca di affetto e carezze. Da allora ha potuto contare solo su se stessa. Da allora ha chiuso le porte delle sue emozioni.
Adesso che ha ventisei anni il destino continua a metterla alla prova, ma il suo dono speciale le indica la strada da seguire. Una strada che la porta a Parigi, la capitale del profumo, dove le fragranze si preparano ancora secondo un'arte antica. Le sue creazioni in poco tempo conquistano tutti. Elena ha un modo unico di capire ed esaudire i desideri: è in grado di realizzare il profumo giusto per riconquistare un amore perduto, per superare la timidezza, per ritrovare la serenità.
Ma non è ancora riuscita a creare l'essenza per fare pace con il suo passato, per avere il coraggio di perdonare. C'è un'unica persona che ha la chiave per entrare nella sua anima e guarire le sue ferite: Cail. Cail che conosce la fragilità di un fiore e sa come proteggerlo e amarlo. Perchè anche il seme più acerbo, quando il sole arriva a riscaldarlo, trova la forza di sbocciare. 
Il sentiero dei profumi è un debutto italiano che è già un fenomeno editoriale internazionale. Conteso in patria dagli editori, è stato venduto in tutta Europa. Cristina Caboni è un'autrice che conquista ed emoziona, che commuove e stupisce. E lo fa con una storia indimenticabile sulle insicurezze dell'animo umano e sul coraggio per affrontarle. Sulle cicatrici del passato che solo l'amore più profondo può rimarginare."

Già, le cicatrici del passato. Ne so qualcosa. Da sempre sono affascinata dall'animo umano e da quello che in esso si racchiude. Da sempre sono affascinata da Parigi e dalla magia che emana solo ad evocarla e da poco, invece, da quando ho iniziato la mia avventura in Yves Rocher, e quindi neanche un anno sono affascinata dai profumi. Parole come Neroli, Lavanda, Iris, Bergamotto, fino ad un po' di tempo fa non mi dicevano niente e poi, per magia ho iniziato a conoscerle e non documentandomi ma semplicemente annusando e ho capito il potere che può avere un profumo. Ti ricorda situazioni, momenti che avevi relegato in un angolo, emozioni a cui non davi voce per paura che facessero ancora male ma che invece, oltre che a far male ti fanno crescere e ti spingono a voler ad ogni costo riscattarti e a trovare ad ogni costo te stessa per assaporare finalmente quella parola che per tanti anni non hai conosciuto: felicità!

lunedì 26 gennaio 2015

IO RICORDO ...

Immagine dal web
"- Sui manifesti scriviamo quello che sta accadendo, caso mai noi polacchi non ce ne fossimo accorti. - mi disse quando eravamo lì sotto i castagni - sembra che la gente si dimentichi che i nazisti hanno deciso che non più di mezzo milione di polacchi ha diritto a sopravvivere. Non uno di più. Tutti gli altri morti.Sai che cosa dicono di noi polacchi? A parte che secondo loro siamo una specie sottoumana, dicono che non sappiamo fare un ragionamento, che siamo sporchi, dicono che siamo così poco intelligenti da essere adatti solo a fare dei lavori pesanti, che siamo bastardissimi perchè apparteniamo a una razza schifosamente mista, la razza inferiore slava e una fetta di razza ariana degenerata ...questo dicono di noi i nazisti, Hitler in testa.

CERTE COSE NON BISOGNA DIMENTICARLE MAI, ANCHE SE FANNO MALE MALISSIMO.

Avevo lacrime per tutti, nessuno escluso, avevo una scorta di lacrime da sommergere il ghetto, lacrime per la mamma e Nina e nonna Apo e mio padre, e Greta che ci portava da mangiare e lacrime per Fri e Zyg e Mick e anche Lilly e per Lavinia ovviamente. Per Mordka. Per tutti quelli che erano crepati e che stavano crepando.

Non riesco a credere che sia questo il mondo dei grandi. Eccome se lo è! Credi forse che Hitler sia una belva? No, caro mio... Hitler è l'incarnazione dei desideri più intimi di quello che tu chiami il mondo dei grandi. E' la rappresentazione fisica di un lato terribile dell'animo umano, del nostro animo. Siamo stati noi tutti a farlo nascere, ad allevarlo. E' una nostra creatura, glielo abbiamo permesso, che cosa credi? Quello che tu chiami il mondo dei grandi genera personaggi come Hitler, ecco la realtà.

Voi esseri umani che cosa siete capaci di fare? Mi vergogno capite? 
Ma sono loro a farlo, non noi!
No, è lo stesso, guarda, è il genere umano, basta che studi la nostra storia, abbiamo sempre fatto agli altri delle cose terribili e siamo tutti capaci di farle. Anche io mi vergogno e non sopporto che si dica che sono belve quelli che fanno come i nazisti. Ma quali belve...le belve sono magnifiche, loro sì che sono umane, non certo noi. SONO COSE CHE BISOGNA DIRE E RIDIRE FINO ALLA FINE DEI SECOLI."

Ogni anno in questo periodo io leggo un libro sull'Olocausto. Leggo un libro sull'orrore che è stato. Ogni anno, soffro e sto male nel leggere certe storie e sapere che non nascono dalla fantasia dell'autore ma sono storie vere, vissute da uomini, donne, bambini che non avevano nessuna colpa se non quella di essere ebrei ... ogni anno mi vergogno profondamente per la pochezza e la malvagità degli uomini e ogni anno interiorizzo un po' di più quello che è stato e mi rendo sempre più conto che
SE COMPRENDERE E' IMPOSSIBILE, 
CONOSCERE E' NECESSARIO.

Il bambino con la fionda
di Vanna De Angelis
Piemme Voci
€. 18,50

"Marek ha nove anni e sa che i grandi gli nascondono molte cose. Ogni tanto afferra brandelli di conversazione che gli consentono di affacciarsi per un istante sull'orrore che tutti li circonda. A Varsavia ci sono i nazisti, la mamma è ebrea, ma nessuno lo sa. Il padre, medico, diventa anche insegnante per le lezioni clandestine che Marek e altri bambini polacchi continuano a seguire. Quando l'uomo viene arrestato, perfino l'ultima parvenza di normalità crolla. E ben presto pure gli altri componenti della famiglia saranno presi di mira. Fino al terribile giorno in cui, durante l'ennesima deportazione dal ghetto ai campi di concentramento, la famiglia viene fatta uscire di casa e incolonnata. Chi tenta una protesta, viene freddato sul posto. Su ordine della mamma, nonostante le sue resistenze, durante il tragitto Marek scappa. Sarà lei, gli dice, a tornare a riprenderlo. Per Marek è l'inizio di nuove peregrinazioni. Nel ghetto, i rimasti organizzano una sorta di disperata resistenza. Tutti, piccoli e grandi, partecipano a quelle che diventeranno le famose ventotto giornate di lotta. Marek avrebbe più volte la possibilità di allontanarsi, ma non vuole neppure sentirne parlare: sua madre non gli ha forse detto di restare lì? Altrimenti come farà a ritrovarlo?

Un bambino solo nel ghetto di Varsavia. Il gesto coraggioso di una madre. La lotta disperata per la libertà. E una promessa da mantenere a ogni costo. Una straordinaria storia vera, PER NON DIMENTICARE.


Le nostre anime di notte

Se io leggo la parola "Anima" è finita ... mi lascio rapire proprio. Dove c'è Anima c'è bellezza, dove c'è Anima c&#...